giovedì 1 marzo 2012

Leggere, che passione!

    
Da quando ho più tempo libero a disposizione, non faccio altro che leggere.
Questo è uno dei pochi aspetti positivi di quando si è alla disperata ricerca di un lavoro che proprio non sembra voler arrivare.
Non faccio in tempo a finire un libro che subito ne cerco un altro da divorare. Thriller, romanzi e chi più ne ha più ne metta. 
E se dovesse malauguratamente capitare di non avere una nuova storia tra le mani...
 ...PANICO!!! 
Sono diventata una lettrice accanita. Sarà mica una malattia??? Anche se lo fosse, è una malattia davvero particolare.
In meno di due mesi ho fatto fuori 3 libri, e ora sono già sul quarto.
Tra quelli già consumati ce n'è uno che, nonostante la sua brevità, mi ha  molto colpita.E' la storia di una famiglia siciliana narrata dalla penna della mamma di Gianrico Carofiglio: Enza Buono.





Le pagine di questo piccolo libricino, non solo descrivono il coraggio, la determinazione e l'autonomia di donne sicule avanti coi tempi, ma anche i profumi e i colori di una terra da sempre ricca di contrasti.
La stessa terra che diede i natali ai miei nonni materni e che per anni mi ha accolto nelle sue lunghe estati calde.
Sono tornata indietro nel tempo. Ho anche trovato molte somiglianze con la vita dei miei nonni i quali, ormai a Bari da anni, non hanno perso il loro meraviglioso dialetto (che continuano a parlare con mia madre e mia zia) e le loro tradizioni, come quella della preparazione dell'acqua e limone (una bevanda miracolosa, un vero toccasana!).
Ed è così che l'inebriante odore del gelsomino descritto dalla signora Buono, il colore del cielo, e le traversate in traghetto sullo stretto, mi rimandano agli odori, ai sapori e ai colori di quelle estati spensierate in una terra che ho sempre considerato come la mia seconda patria.

 Teatro greco, Taormina



"...sono sempre vissuta in Puglia, e non so quali siano la mia terra e il mio cielo, ma sono convinta che le radici di ciascuno di noi sono una scelta: per quali misteriosi capricci del caso un individuo è il risultato di incontri improvvisi, di coincidenze fatali, di impensabili occasioni? "




"... sentivo di amare tutte le piccole cose quotidiane che la vita può offrirci, il colore del tempo, le passeggiate, le chiacchiere, le amicizie. Passeggiavo tranquilla e gustavo il sapore familiare dell'aria, salutavo gli antichi palazzi che mi venivano incontro e mi riconoscevano, m'inchinavo d'inanzi alla facciata solenne della chiesa matrice, scendevo gaiamente le scale che disegnavano una scenografia incantevole in cui mi sentivo chiusa per sempre, come per magia."




"...perché è vero che la libertà della donna comincia dalla sua indipendenza economica, ma non finisce con essa. Da quella bisogna partire per costruire la propria personalità, liberamente, senza sforzarsi di aderire a un cliché, ma cercando semplicemente di ritrovare ed essere se stesse."
( E. Buono, Quella mattina a Noto)
                                         

 






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