domenica 14 aprile 2013

DOVE ERAVAMO RIMASTI...?

Era inverno, ma non faceva freddo, e un timio tiepido sole rallegrava il mio umore. Tra un esame e una valigia da preparare riuscivo a trovare il tempo per scarabocchiare un blog che aveva ripreso a vivere. Poi è arrivata la breve ma intensa parentesi milanese, il tanto temuto esame di russo, il viaggio a Berlino. La fine del corso....






Che dire, è stato un periodo intenso e ricco d emozioni. Ma soprattutto di scoperte.
Ho scoperto una Milano baciata dal sole di febbraio, e riscaldata da una marmaglia di 30enni in gita scolastica che per la prima volta si confrontavano con il vero mondo del turismo (anche se è stato solo un assaggio). Ho scoperto una nuova città europea a me ancora ignota: Berlino. Emozioni contrastanti. Ancora oggi non so descrivere a parole quali sono state le mie impressioni. Soleggiata e mite ma anche rigida e fredda. Accogliente ma anche triste. Sicuramtente una città dai mille contrasti e dal pesante passato. Ho scoperto una VERA fiera del turismo, la ITB Messe Berlin, immensa, mondiale. Ho scoperto di aver conosciuto persone splendide con le quali ho condiviso momenti indimenticabili.
E come dei veri liceali al ritorno dalla loro gita di fine anno, quegli stessi trentenni sono stati sorpresi dall'emozione e dalla commozione nella hall degli arrivi dell'aeroporto mentre si stringevano in forti abbracci e infrangevano la promessa che avevano fatto a loro stessi "NON DEVO PIANGERE, NON DEVO PIANGERE".



E' primavera. I colori e i 20° sono esplosi nella mia città. Sono reduce da un finesettimana tranquillo, che mi ha fatto rivivere per una mattina l'atmosfera fiera-del-turismo. Gli stands della Spagna hanno movimentato una delle vie principali della città e , anche in questa occasione, son tornata a casa con un ricco bottino: mappe, guide turistiche e gadgets vari. Ora mi accingo ad affrontare una nuova settimana, nel mio nuovo ambiente lavorativo delle desperates housewives/sex&thecity sull'orlo di una crisi di nervi, sperando di non fare casini, evitare gli sprechi di carta, e rispondere al telefono che quando squilla sembra una bomba ad orologeria pronta per esplodere.